Sharing House: la coabitazione come motore di sviluppo
Oggi Home Staging School incontra gli ideatori di Sharing House, un interessante progetto di housing sociale presentato recentemente a EIRE 2014.
Gli obiettivi del progetto Sharing House sono ambiziosi e degni di nota: proporre un sistema integrato di coabitazione nel mercato delle locazioni per rendere accessibili beni e servizi alle fasce deboli, in primis persone sole, e mettere in circolazione liquidità rimettendo in funzione l’economia (generando occupazione) risolvendo nel contempo problematiche sociali di non indifferente portata.
Lo spunto viene dallo Studio di Architettura Sergio Agape, in collaborazione con Paco Design Collaborative e Massimo Cella, con i preziosi consigli e il supporto della Cooperativa LaStrada, Cooperativa Sant’Egidio, Assistenza Raphael Onlus e Saint-Gobain.
Sharing House non può prescindere da alcuni principi fondamentali come sussidiarietà, condivisione, solidarietà, equità e cooperazione. Non sono invero molte le esperienze in campo nazionale ed internazionale, se non quelle gestite da organizzazioni no-profit finalizzate al supporto immediato ai bisogni e ai servizi alle persone.
I destinatari del progetto sono in massima parte le persone sole, come detto, con necessità di assistenza familiare domestica nella fascia di reddito compresa tra 1000 e 1250 euro al mese. Anziani, prima di tutto, destinatari di soluzioni abitative stabili, che integrino alla necessità dell’alloggio, l’assistenza domiciliare. Il modello può essere applicato con le varianti necessarie anche ad altri soggetti “deboli” come: studenti, ragazze madri, padri separati ecc.
Il target è anche quello del coinvolgimento degli investitori privati oltre che quello dei partenariati pubblico-privato in grado di generare ritorni migliori rispetto alle forme di “housing sociali” che la legge italiana attualmente consente.
Il contesto applicativo sarà, inizialmente, il Comune di Milano e poi in generale tutte le aree in cui il disagio abitativo e sociale è più presente ed evidente. La situazione di partenza nel comparto alloggi è quella di uno stock di abitazioni non adatte a pubblici dalle esigenze particolari come quelle protagoniste di questo soggetto. Troppa l’omologazione nel comparto edilizio. Troppa omogeneizzazione. Quando invece il mercato, inteso in chiave b2b e a beneficio degli investitori, ci sarebbe, eccome.
Pensiamo per esempio agli anziani pensionati compresi nella fascia di “potenziale interesse”: stiamo parlando di 100.000 soggetti solo in provincia di Milano. Non pochi.
L’Associazione Home Sharing si propone quindi di mettere in contatto potenziali investitori ed erogatori del servizio. Attraverso le proprie competenze, è in grado di realizzare l’operazione sia nei suoi termini intangibili (psico-sociologici) sia nei termini tangibili (tecnico-economici).
Home Sharing offre una piattaforma per la gestione del servizio e per la contrattualizzazione del rapporto tra investitore e operatore.
“Abbiamo progettato un nuovo modello di servizi nel mondo dell’abitare e dell’assistenza domiciliare – ci ha detto Sergio Agape, architetto, partner del Progetto – Sharing House è in grado di dare delle risposte ai bisogni delle persone, offrendo agli investitori e operatori del settore una possibilità di investimento con un equo ritorno economico e agli operatori del terzo settore una nuova opportunità di lavoro con l’erogazione di una nuova tipologia di servizio”