Le 6 “R” dell’Home Stager
Home Staging in 6 “R”, si può? Ecco una mini-guida (e un punto di partenza per la riflessione) per chi si approccia alla professione…
Ridurre. Eliminare tutto il superfluo. Una casa vissuta è sicuramente piena di oggetti e di ricordi ma quando quella casa è in vendita, non è il caso di averli tutti a portata di mano.
Rinfrescare. Dare una nuova “luce” all’immobile. Gli sbuffi neri sui termosifoni e gli schizzi sulle pareti della cucina sono dettagli che saltano subito all’occhio di un potenziale acquirente.
Riarredare. Nulla di impegnativo. Studiare il corretto posizionamento dell’arredo presente, giocare con i tessuti di arredo o con le luci.
Rivalutare. Enfatizzare i punti forti della casa o di elementi presenti. Spesso si trascurano elementi che commercialmente valgono un tesoro. Per esempio, i balconi usati solo per lo stendibiancheria e senza neanche un fiore.
Riparare. Almeno i danni più evidenti. Se il rubinetto perde, anche la trattativa non vince.
Ripulire. Sembra scontato ma non lo è e sotto uno strato di polvere ci potrà anche essere una bella casa, ma i visitatori vedranno solo uno strato di polvere.
E poi? Per tutto il resto c’è la Home Staging School!