L’Home Staging delle piccole cose
Molto spesso quando parliamo di Home Staging, ossia l’arte di rinnovare e abbellire un immobile perché esso abbia più possibilità di piacere ed essere comprato, ci si focalizza sugli interi locali. Le pareti, i pavimenti e l’arredamento stesso acquisiscono importanza sotto le idee e le abili mani di professionisti in grado di dare un nuovo look all’ambiente.
Costoro si cimenteranno in nuove tinte, nel dare più luminosità alle stanze, nel rinfrescarle attraverso un arredamento fresco, appagante.
Ma quello di cui vorrei parlare oggi riguarda invece le piccole cose, i piccoli accessori, gli importantissimi dettagli.
Un po’ perché a livello economico non si può sempre regalare un nuovo make-up ad un intera stanza, un po’ perché non se ne hanno le qualità, questo non significa che per abbellire una casa non si possano trovare nuove e diverse soluzioni.
Il bello delle piccole cose, quindi, ci viene in aiuto e si tratta perciò di dare un tocco innovativo e originale ai più piccoli gingilli chiamati più tecnicamente complementi d’arredo o di design.
Avete mai pensato, ad esempio, a sostituire la pigna di una doccia rendendola più elegante e in grado di arricchire un intero angolo della stanza da bagno? Oggetti che vengono sempre tralasciati ma non dall’occhio di chi guarda.
Avete mai pensato a sostituire una maniglia? Un lampadario? Un portaombrelli? Un interruttore?
Piccole cose dalla grande importanza, capaci di distinguersi e di suggerire cura e buon gusto nei confronti di quell’immobile.
Fare Home Staging vuol dire anche questo. Vuol dire valutare ciò che altri non valutano così come i recettori del nostro cervello che inglobano pur non dandolo a vedere.
I minuscoli oggetti sono in realtà la cornice primeggiante di un’abitazione intera. Stona sicuramente un vaso pregiato in un ambiente fatiscente ma il fatto che non sia all’ordine del giorno non significa che non sa utilizzabile per far affiorare piacevoli sensazioni all’interno di noi stessi. Senza eliminare le sfumature di grigio in cui sarà ovvio che un degrado totale avrà bisogno di più interventi rispetto al singolo arnese messo in bella vista.
Imparare a valutare un oggetto e, in seguito, il suo cambiamento, non è però così semplice. Bisogna allenare il cervello e in molti dicono di girare per la casa, scegliere un oggetto qualsiasi e osservarlo per 20 secondi.
La nostra parte intrinseca lo acquisirà e lo farà suo e da lì l’arrivo della fantasia, complice protagonista di questa operazione, lo rielaborerà rendendolo più bello.
Non sempre necessita comprarlo nuovo o sostituirlo totalmente. Molto spesso basterà dargli un nuovo look anziché ripensare l’intera casa.
La chiave è nella concentrazione perché quella che sembra la tecnica o l’arte più facile di tutti i tempi è in realtà studiata e ragionata da professionisti del settore.
Non ci si improvvisa Home Stager, nonostante questa nuova tendenza nasca il più delle volte da menti che fino al giorno prima l’hanno utilizzata come semplice hobby.
E il saper valutare solo gli accessori, dando loro la potenza di abbellire tutta una stanza, è davvero una qualità atta a menti sopraffine che, oltre all’avere il gusto del bello, sanno inquadrare un’intera situazione.
L’importanza dei piccoli oggetti, quelli più semplici ma che, senza la loro esistenza, non esisterebbe “la casa”.