Il colpo di fulmine che fa vendere le case
I francesi lo chiamano “coup de foudre“, colpo di fulmine. Ossia innamoramento improvviso. Termine figurato che rimanda alla scarica elettrica molto intensa (fino a 100.000 ampère) fra due nubi o fra una nube e la terra, accompagnata dall’emissione di intense radiazioni visibili (lampo) e sonore (tuono).
Quando visitiamo un immobile per la prima volta, la nostra decisione di acquisto prende forma e si consolida in 90 secondi. Bastano quelli per farci innamorare di un alloggio.
Comprare casa segue quindi leggi anche apparentemente irrazionali ed emozionali.
Quelle del “colpo di fulmine”.
Mettiamo a confronto quindi i tempi medi di vendita di una casa in Italia, al giorno d’oggi. Parliamo di circa 270 giorni. Nove mesi. Una enormità.
Perché il mercato non è così in salute. E’ abbastanza bloccato, in recessione, precipitato ai livelli degli anni ’80. La crisi è vera. Le case non si vendono. I prezzi scendono. I mutui sono diventati una specie rara, praticamente estinta.
In questo scenario contratto si muove l’Home Staging.
Vera arma in più e ancora di salvezza per gli operatori immobiliari degli anni Duemiladieci.
L’Home Staging è un vero strumento di marketing e il marketing ci aiuta in epoche di crisi. L’Home Staging è in grado di intervenire (unica fra le leve disponibili) sul Prodotto, ossia le case, valorizzandole. Imbellettandole. Rendendole più appetibili.
Il marketing, si sa, crea delle differenze. Spetta all’Home Staging enfatizzarle.
Intercettare i sogni e i desideri dei compratori e favorire quindi il processo di compravendita immobiliare.
L’Home Staging – dicevamo – lavora sulla sfera delle emozioni.
Un po’ come il packaging nel “Largo Consumo”: fino a qualche tempo fa (lo abbiamo letto su Mark Up) l’imballaggio era costituito da un recipiente che, nel rispetto di determinate caratteristiche estetiche e funzionali, conteneva un prodotto. Oggi il vecchio “contenitore” ha cambiato ruolo e ha assunto una valenza strategica per gli operatori del largo consumo, arrivando a rappresentare di fatto il primo rilevante anello di congiunzione tra prodotto, brand e cliente finale.
Un consumatore in media impiega 2,6 secondi per scegliere il prodotto da acquistare: l’imballaggio deve attrarre l’attenzione.
Il processo di acquisto si perfeziona grazie al packaging.
Così è nell’Home Staging.
Che non comporta ristrutturazioni pesanti o interventi “edilizi” di una certa portata: l’Home Staging valorizza quanto c’è, massimizzando gli elementi presenti e migliorando l’appeal di una casa grazie ad alcuni “ritocchi”. Geniale la similitudine spesso citata da Paola Marella: l’Home Staging come remise en forme, come make up e trattamento di bellezza per case che spesso sono alla stregua di trascurate signore attempate ma desiderose di rivalutarsi e valorizzarsi.
Ed ecco quindi il “colpo di fulmine”. Andare ad un appuntamento galante truccate e ben vestite permetterà a queste signore (e a chiunque, beninteso) di figurare meglio e di provocare reazioni positive. Stuzzicando i sensi. Toccando la sfera delle emozioni.
Vendere case con l’Home Staging è più facile e più veloce. Noi della Home Staging School formiamo professionisti in grado di perfezionare questa “magia emozionale”. Consulta il calendario dei prossimi corsi, QUI.