Home Staging: quando la motivazione guida le nostre azioni
Ma basta la formazione “scolastica” per avere successo nella professione di ‘Home Stager’? Evidentemente no. Soprattutto in un campo totalmente nuovo come il nostro.
Non basta acquisire informazioni e nozioni, per quanto di livello elevato, non basta seguire i corsi, diplomarsi, acquistare dei software. Non basta crearsi un bel sito o dei simpatici bigliettini da visita. Questo è il cosiddetto “ti con zero”, il punto di partenza. Ci vuole di più.
Per diventare home stager occorre motivazione. C’è da andare oltre i contenuti. Occorre percorrere la strada delle emozioni, partendo dalla formazione professionale della nostra Home Staging School.
Una delle prime domande che i corsisti diplomati ci fanno è: “E adesso…?”. Adesso viene il bello. Serve prima di tutto un Piano. Perché, per lanciarsi sul mercato ancorchè si tratti di un’attività “individuale”, servono delle strategie. Carta e penna alla mano, scriviamo i nostri punti di forza. Cerchiamo di capire che tipo di “Brand” noi siamo. Se siamo più teorici e brillanti gestori o formidabili esecutori. Per capire meglio chi siamo è utile guardare intorno a noi, alle persone che ci circondano: ispiriamoci alle persone di nostra conoscenza che hanno avuto successo e rubiamo il meglio da loro. Dopo aver capito chi siamo, è necessario ri-posizionarci, utilizzando anche qui buon senso e razionalità: non serve situarsi né troppo in alto né troppo in basso. Serve poi darsi delle tempistiche. Non possiamo pretendere, diploma di Home Stager alla mano, di diventare Paola Marella in cinque minuti (anche se ci racconterà la sua esperienza direttamente nel corso ‘DIVENTARE Home Stager’ in partenza tra qualche giorno!) Occorre tempo: diamoci tempo. E infine prepariamo una strategia di comunicazione a tutto tondo che preveda strumenti fisici e virtuali, eventi, networking, e quant’altro.
In tutto questo cosiddetto “self marketing” dobbiamo essere sorretti dalla motivazione. La passione è il più importante motore delle azioni umane. Spesso, nei miei corsi, parlo della cosiddetta quinta “P” del marketing, la “Passione”. Scolasticamente le attività di marketing si sviluppano attivando quattro leve, le famose 4 P, dall’iniziale di ognuna di esse: Prodotto, Prezzo, Point-of-sale (o distribuzione), Promozione. La quinta “P” è però la più importante. Occorre credere in quello che facciamo. Non banalmente. Non superficialmente. Se abbiamo scelto la strada dell’Home Staging dobbiamo profondamente impegnarci per la nostra realizzazione. Non possiamo pensare che il successo cada dal cielo. Non basta acquisire nozioni. Servono azioni, da parte nostra. E convinzione “folle”. La passione deve partire da noi come “operatori”. Dall’entusiasmo che mettiamo nel lavoro che svolgiamo, da quanto ci “crediamo”.
L’Home Staging ha diversi punti di tangenza con la gestione e lo studio delle emozioni. Il nostro compito è vestire e allestire spazi per far innamorare i possibili acquirenti. Il nostro compito è svegliare (o risvegliare) fremiti…emozioni… Il cliente è desideroso di ricreare un “nido”, uno spazio tutto suo, il concetto di Casa con la “c” maiuscola. Il cliente insegue un sogno. E noi dobbiamo essere in grado di apparecchiarlo. Dobbiamo assecondare la voglia di bellezza del cliente. La voglia di serenità. Dobbiamo diventare professionisti dei colpi di fulmine. Come possiamo pensare di creare emozioni se noi per primi non mettiamo passione in quello che stiamo facendo?
Questo è un mestiere bellissimo e noi siamo dei privilegiati. Ricordiamolo. Mettiamoci la testa e il cuore. La strada del successo sarà meno tortuosa…