Home Staging: quando il “fai da te” non esiste
Per quanto se ne possa pensare, non ci si improvvisa home stager. Solo perché magari si crede di avere un po’ di gusto estetico e si sono viste decine di trasmissioni televisive “a tema”.
L’Home Staging è una professione. Vera. Magari “giovane” e ancora “vergine” nel nostro paese, ma si tratta pur sempre di un’attività.
Con le sue regole. Con il suo mondo di norme, modus operandi, con il suo bagaglio di esperienze possibili.
E’ importante capire questo: sia per chi si avvicina per la prima volta all’argomento sia per chi, diplomatosi alla Home Staging School, si affaccia ora sul dorato mondo del lavoro…
La Scuola stessa incoraggia un approccio “low profile” e improntato all’umiltà e alla disponibilità per i novelli home stager.
Una volta si chiamava “gavetta”.
Oggi, più che mai, necessaria.
La stessa Paola Marella, docente preso la Scuola oltre che volto noto di Real Time, dispensa consigli utili per chi ha appena ottenuto il diploma di “Home Stager”, consigliando tirocinii più o meno lunghi e “profondi” presso agenzie immobiliari e simili.
La strada non è certamente facile ma è in grado davvero di regalare soddisfazioni importanti a chi non molla e fa professione di umiltà.
Non ci si improvvisa neanche dall’altro “lato della barricata”: la Scuola di Home Staging ha sviluppato un percorso serio e approfondito per i corsisti, non lasciando nulla al caso e prevedendo addirittura momenti di approfondimento post-diploma e un servizio di supporto per gli stessi.
Ne parleremo più diffusamente in uno dei prossimi post.