Home Staging e social media
Qui abbiamo elencato i possibili strumenti e canali marketing che l’home stager dovrebbe (potrebbe) utilizzare.
Nello scorso post abbiamo iniziato ad analizzare in dettaglio questi strumenti, analizzandone pregi e difetti, punti di forza e opportunità. Approfondiamo quindi il discorso “digitale” iniziato prendendo in esame i cosiddetti “social media”.
Social media, in italiano media sociali (e qui ci viene in aiuto anche Wikipedia), è un termine generico che indica tecnologie e pratiche online che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio. I “mitici” professori Andreas Kaplan e Michael Haenlein, teorici del marketing, hanno definito i media sociali come un gruppo di applicazioni internet basate sui presupposti ideologici e tecnologici del cosiddetto “Web 2.0”, che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti. I social media rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti.
Si rivelano anche una grande opportunità per il marketing e per gli home stager, in quanto consentono alle aziende e ai “Brand” di interagire in modo diverso con i clienti. E’ dal coinvolgimento che parte questa rivoluzione del cosiddetto 2.0. La conversazione con l’utente, con il cliente – sempre più protagonista – dà il via ad un’infinita varietà di nuove possibilità. Aperte. Senza filtri.
Vediamo i 4 punti di forza principali del web “sociale”:
- Distribuzione: Internet è il reame della viralità e delle potenzialità, basta avere un’idea buona e questa può circolare su milioni di PC e terminali mobili: anche il mondo immobiliare (e quindi, l’home staging) ha pressochè inteso le opportunità che la Rete può generare
- Condivisione: sia in termini di dati, che di persone, qui il paradigma è quello del consumatore che “costruisce” il proprio Brand, il proprio Prodotto.
- Dialogo: è cambiato il rapporto – in seno al web stesso – tra produttori e fruitori di informazioni/prodotti/beni/servizi
- Personalizzazione: il web “sociale” è sempre più consumer-centrico, qualcuno usa il brutto termine “prosumer”. Grazie a internet posso cucirmi addosso strumenti, reti di relazioni, contatti, posso veicolare idee e renderle concrete, senza essere un guru o uno smanettone.
Quali i media sociali più adatti nel piano di promozione di un novello home stager? Non c’è una ricetta valida in assoluto. Ecco un punto “sensibile”: non esiste un assortimento preciso nella dieta mediatica di un’azienda o di un marchio. Il consiglio è: sperimentare, testare, fare prove, verificare il funzionamento. Home stager, è venuto il momento di investire un po’ di tempo e soldi in questo. Per iniziare, forse è bene partire da alcuni strumenti che, quasi sicuramente, sono in grado di fornire riscontri. Scriviamo tre nomi: Facebook, YouTube e LinkedIn. Facebook non ha bisogno di presentazioni: la creazione di una Fan Page può essere un modo “informale” di raggiungere un vasto audience. L’opportunità di parlare del nostro lavoro di home stager, dei nostri progetti, dei nostri sogni. Un mezzo alquanto “mass market” rivolto ad un pubblico indifferenziato. Un fulgido esempio italiano è il network Tecnocasa con oltre 42 mila Fan attuali e oltre 4 milioni “potenziali”. Poi c’è YouTube: il nostro lavoro ha a che fare con le immagini e quale miglior strumento del più imponente archivio di video del nostro pianeta? Raccontiamo chi siamo, senza necessariamente realizzare filmati d’essai…l’importante è comunicare, trasmettere la nostra passione, raccontare cosa facciamo. Un altro esempio degno di nota in tal senso è Re/MAX con la sua iniziativa “What Moves you” in cui l’azienda ha chiesto alle persone di “postare” storie personali che “muovono” o “commuovono”… risultato? 1.200 storie, 70.000 voti e 140.000 utenti in più. E, last but not least, ecco LinkedIn, un social dai connotati decisamente “business”: alimentiamo le relazioni, facciamoci conoscere, ricerchiamo clienti, postiamo contenuti “notiziabili” relativi al nostro lavoro. Un esempio? Ancora i mattacchioni di Movoto, network immobiliare “made in USA”, famoso per avere postato la valutazione di alcune case celebri (Batman, Harry Potter, etc…).
Consiglio finale: la migliore comunicazione parte dall’ascolto, cerchiamo quindi di recepire e interpretare bisogni e necessità dei nostri futuri clienti ascoltandoli in primis. Buon lavoro!