Home Staging e marketing digitale
In questo post molto didascalico (Il marketing dell’Home Staging, tra digitale e tradizionale) abbiamo preso in esame i possibili strumenti di marketing che un novello home stager dovrebbe prima di tutto conoscere e poi applicare. Perché il marketing non si trova solo sui libri, ma va messo in pratica al fine di migliorare le nostre performance, soprattutto nel caso di “start up” e professioni nuove come quella dell’home staging.
Vediamo in dettaglio alcuni degli strumenti proposti, analizzandone punti di forza e debolezza. Partiamo con internet. Strumento irrinunciabile al giorno d’oggi, ma soprattutto opportunità irrinunciabile. Perché consente di raggiungere target verticali e diffusi che prima potevano essere colpiti solo a fronte di investimenti ingenti.
Cosa serve ad un home stager per iniziare a mettere piede su internet? Banalmente (ma neanche tanto) un sito web. Serve partire dalle fondamenta per costruire una casa. Un sito è il primissimo biglietto da visita che un professionista deve avere. Deve raccontare chi siamo. Attraverso le parole e magari anche le immagini, visto che il nostro lavoro si fonda molto sulla parte “visual”. Raccontare cosa abbiamo fatto (inserendo un po’ di portfolio di cose fatte) o – nel caso di home stager ancora “vergini” – cosa vorremmo fare, la nostra visione del lavoro e del mondo, i nostri sogni, i nostri gusti.
Un sito deve essere una vetrina funzionale. Che deve differenziare la nostra “proposta” da quella degli altri professionisti. Cerchiamo di usare la fantasia. Raccontiamoci con parole e immagini “diverse”: questo fa il marketing, ossia vendere benzine e acque minerali (prodotti sostanzialmente simili) giocando su altre variabili, interessando cervello e cuore. Raccontiamo la nostra passione per l’home staging… perché un cliente dovrebbe scegliere proprio noi? Esiste un sito immobiliare negli Stati Uniti (http://www.movoto.com/blog/) che realizza infografiche fantasiose relative, per esempio, alla valutazione della casa di Harry Potter o a quella di Batman: si tratta di un modo originale di raccontare l’immobiliare, a cui dovremmo ispirarci.
Un sito è anche un racconto. Dovrebbe contenere le news e gli aggiornamenti relativi alla nostra professione, al nostro Viaggio. Non c’è cosa peggiore però di un sito “dinamico” in cui le notizie sono ferme a mesi prima. Viviamo il nostro sito, rendiamolo ricco e aggiornato. E stiamo attenti a non farlo “ammuffire”. Costa fatica, lo so… ma l’investimento che facciamo ora ci tornerà di sicuro e spalmato nel tempo. Un altro modo originale e social di raccontarsi è il blog, ma ne parleremo prossimamente.
Vediamo la ricetta per il “sito che funziona”:
- iniziate a immedesimarvi nei vostri visitatori. Pensate che il vostro Sito coincide con la vostra Azienda, un gruppo di persone con cui la gente si aspetta di parlare
- cominciate ad adeguarvi ai vostri potenziali clienti. Pensate che il vostro sito ha un unico appuntamento sul quale contare
- cominciate a pensare al vero mestiere del vostro Sito. Pensate che deve essere un catalizzatore in grado di far nascere un piacevole dialogo d’affari tra voi e i vostri potenziali clienti
Consigli pratici – in un minuto?
- grafica ridotta al minimo
- presentazione minimal ma significante dell’azienda
- relazioni e presentazioni da parte degli uomini facenti parte dell’azienda, che devono comunicare in maniera light i valori e i plus della stessa.
Quindi: molte persone (il sito deve essere “in ascolto”), pochi fronzoli, tanto dialogo.
Gli svantaggi di un sito? Il fatto che non venga “trovato”, che sia una cattedrale (o una chiesetta) nel deserto. Occorre lavorare sul suo posizionamento. Ne parleremo altrove. Nel frattempo segnatevi la data del prossimo corso “Diventare Home Stager” (https://homestagingschool.it/calendario-corsi/diventare-home-stager) , in cui vengono analizzati in modo chiaro tutti questi strumenti. La I° sessione si terrà giovedì 24 ottobre a Milano!