Antiche lavorazioni del legno
Nonostante il termine Home Staging significhi “rinnovare”, dare un nuovo volto, fresco e pulito agli ambienti, questa tecnica è in grado di farlo spolverando arti moderne ma anche antiche.
Tra quest’ultime, una non più in voga ma che può tornare utile è quella dello stipettaio.
Chi era costui? Lo stipettaio era un mastro artigiano. Costui era in grado di lavorare il legno in un modo un po’ particolare. Non era un semplice falegname. Non si preoccupava solo di creare un mobile dal nulla bensì aggiungeva a quel mobile una lavorazione eccelsa.
Intarsiava e formava dei bassorilievi con l’utilizzo di apposite attrezzature definendo così una lavorazione pregiata e del tutto originale sul pezzo. Con le sue lime, i suoi scalpelli e le sue morse, scriveva o disegnava figure e geroglifici che rendevano quel complemento d’arredo unico, bello e gli donavano un grande valore. Lo stesso ovviamente vale per porte, nicchie, cassettoni, bauli, ringhiere e tutto quello che arreda una casa.
Lo stipettaio, più fine e più preciso dell’antico legnaiolo descritto persino dal Leopardi: – Odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna… – è un vero artista, uno scultore si potrebbe definire. Uno specialista delle case ma non solo.
Tanti lavori da stipettaio sono stati infatti scoperti anche su diverse imbarcazioni rappresentando una ricchezza e una nobiltà fuori da ogni retorica. Lo stipettaio, riconosciuto persino all’interno di incisioni del XVI secolo, con tutto il suo laboratorio era un artigiano che lavorava parecchio. Ciò che oggi si ottiene con macchinari robotici, un tempo veniva fatto esclusivamente a mano, operazione che conferiva all’oggetto pregevolezza.
Intarsiando e componendo, lo stipettaio era spesso affiancato, o lo era lui stesso, ad un ebanista ossia colui che s’intendeva dell’arte di comporre decorazioni, mosaici o disegni veri e propri, utilizzando solo ed esclusivamente il legno.
Il legno, un materiale che non è mai passato di moda, grande protagonista da sempre nelle nostre case. Lavorato grazie a queste decorazioni e ghirigori, com’era già di tendenza in epoca rinascimentale, saprà dare sicuramente un look tutto nuovo ad una dimora. Un’innovazione anche questa per il tempo che era, dove, delle linee semplici e regolari, cominciano a seguire e a trasformarsi, sotto abili mani e grandi fantasie, in dettami di un nuovo stile ed iniziano ad incorporare vere sculture in legno e pannelli intarsiati e impiallacciati.
E a proposito di ciò, non è possibile non ricordare le opere meravigliose di Maggiolini, composizioni ebanistiche per le quali l’artista utilizzava ben 86 tipi di legno diversi: ulivo, bosso, ciliegio, noce, ebano, faggio, betulla… ognuno aveva la sua compattezza e ognuno aveva il suo colore e le sue sfumature in grado di donare tinte particolari e quasi tridimensionali a tutto il capolavoro.
Arti antiche ma oggi nuove. Lo stipettaio, l’ebanista, l’intarsiatore che aggiungeva al legno scaglie di avorio o madreperla per rendere quel materiale ancora più elegante, sono tutti mestieri che da sempre hanno collaborato all’arredamento delle nostre case ma che oggi, risulterebbero sicuramente di nuovo fascino.
Soprattutto per quanto riguarda la città.
Spesso infatti, il mobile scolpito, lo si intende in un tema prettamente montano ma la raffinatezza di queste opere e la loro classe, fanno capire che incastonarle in un unico territorio è costrittivo e riduttivo.
La bellezza dell’arte che vuole sfoggiare ovunque il suo stile. Una meraviglia senza fine e sempre molto apprezzata.